Il domani è già stato
Memorial per un amico

La nostra storia inizia ai Campionati italiani della Presolana, con la 04ARCE. È la prima volta che assisto ad un evento FIARC da quando Giovenale è mancato. Ancora un po’ debole sulle gambe, affronto le salite e incontro amici, bevo in compagnia e chiacchiero…tanto!

Vorrei che il Memoriale in suo onore fosse organizzato in Piemonte: Paolo Nonni coglie il guanto di sfida: “Lo faremo alla BICO, è una promessa” E così è stato. Gli Arcieri Bicocca hanno un debito di riconoscenza con Giovenale, perché grazie alla sua disponibilità di Capocaccia, la compagnia ha potuto organizzare gare e “rinascere”, a detta del suo stesso Presidente.

La mia idea di Memoriale segue la falsa riga di quello organizzato nel 2016 da Giovenale per Jean-Marie Coche. L’ho concepito come un raduno di amici, che lo vuole ricordare in allegria. Dopo, mi sono trovata a gestire un certo numero di archi e materiale della Scuola di tiro istintivo “Armonia”.

Mi pare spontaneo proseguire nello spirito della sua Scuola, donando tutto a coloro che lo apprezzano.

Da Boleto il panorama sul Lago d’Orta è spettacolare. Cammino sugli aghi di pino facendo attenzione a non scivolare sulle radici umide, che affiorano qui e là. Paolo si china a raccogliere tre funghi. “Giancarlo sarà contento!” sorride compiaciuto.

“Chi mi da il tempo?” un arciere alla piazzola speciale sollecita Ricky Bow a sorvegliare le campanelle. Se nel passare urti le corde facendole suonare, una freccia in meno avrai da tirare.

La testa con i palloni rotanti ci aspetta sulla collina, un bel rompi capo se non centri la pallina!

Il pendolo con i sacchi confonde le idee a chi, del cinghiale, salami vorrebbe insaccare.

Il mazzo di carte è difficile da centrare, se prima la mossa devi dichiarare.

Il Memoriale per Giovenale assomiglia più ad un roving che ad una tranquilla amichevole! E la posta è alta. Due archi in palio e una collezione di coltelli. Alcuni hanno fatto molta strada per essere presenti. Non mi hanno mai lasciata sola. Nemmeno la sera che è il momento peggiore, quello in cui le ombre si allungano sul cuore e il tempo passa troppo lento. Una bella pastasciutta abilmente speziata lascia un buon sapore di pepe senza incendiare la mente. E poi la musica, le risate, i brindisi solenni fino alle battute goliardiche. Amici, quelli che hanno voglia di parlare, che ti stringono al petto, ti guardano negli occhi, che sanno ascoltare. Una vita semplice, senza fretta, con l’ansia di chi organizza che si stempera nel brindare gomito a gomito con il vicino.

Le ranocchie gracidano nello stagno e il fumo della carne alla griglia ci investe. Odori, rumori, passioni. Tutto va bene, amore mio. L’ho previsto che ci avresti messo del tuo al sorteggio! Estraggo i nomi per la sfida e Osvaldo Restani si aggiudica uno dei tuoi archi. Quanta commozione anche nei suoi occhi! Sono felice veramente, anche il sole ci ha accompagnati e adesso che sono tornata, mi è rimasto un sapore buono in bocca. Il gusto dolce di una cosa fatta bene.

Occhi lucidi, sorrisi e battute di spirito anche maliziose, ma si sa che l’agonismo finisce dove si coltiva il rispetto. Un’amica: la Stefy ha scritto su FB “Non saremo ricordati per aver vinto ma per aver amato”

E tu di amore per questo sport tanto ne hai donato!





Tu sei presente mentre sorrido alla gente

Tu sei presente mentre sorrido alla gente
quando danzo e canto
ispiri i miei racconti
e mi guidi la mano
mentre disegno la parte migliore di me
che non ha vissuto invano.
Guido l'auto spavalda e la velocità mi dà calma.
Ti ho accanto vigile, prudente
perché la mia pazzia è latente.
Scusa se a volte piango e mi ribello
ma mi manchi e batto con i pugni
questo tenace velo
non mi rassegno
vagando tra i ricordi
alla ricerca di un abbraccio
che mi faccia sentire
il calore sul ghiaccio.

                                                        Franca Santagiuliana 19/1/23